My sentence, 2005, Blueroom Rialtosantambrogio
Il progetto, ideato da Paolo Chiasera, musiche di DJ Shablo, narra la vita di Jota Castro attraverso una canzone multilingua (inglese, italiano, francese, arabo) cui hanno preso parte diverse figure di primo piano nel panorama della musica hip hop con featuring di Guè Pequeno e La Furia (Club Dogo), Weld Grira, Sean e Tek Money e contributi di Gianni KG, Royal Mehdi e Vincenzo Da Via Anfossi. Attraverso una canzone multilingua (inglese, italiano, francese, arabo) cui hanno preso parte diverse figure di primo piano nel panorama della musica hip pop.
Ex diplomatico di origine peruviana, Jota Castro (Lima, 1969), artista celebre per le sue opere "politicamente scorrette" (quali la serie "Mother fuckers" oppure, per citarme una, "Mussolini non ha mai ammazzato nessuno", 2003) ha coniugato l'impegno politico e sociale con l' attività artistica. Fra le sue numerose partecipazioni le mostre di Parigi, la Biennale di Venezia e di Tirana, Biennale dell'Emergenza (di cui è uno dei promotori). E' stato il vincitore dell'ultima Biennale di Gwangju (2004 ) in Cina.
L'idea è nata durante l'esposizione «Hardcore, vers un nouvel activisme» (Parigi, Palais de Tokyo, 2003) interamente dedicata all'attivismo e all'impegno politico nell'arte contemporanea: Chiasera nota uno dei lavori di Castro "That's me in a sentence", un testo su parete, con il quale l'artista esponeva al pubblico la "propria vita" riassunta senza pudori e facili sentimentalismi. Chiasera rimane colpito dalle parole di Castro e pensa di utilizzarle per comporre un pezzo musicale; successivamente dopo aver incontrato Castro - che si è subito mostrato molto interessato al progetto - ha iniziato a dare vita al progetto.
Per creare il sound della canzone Chiasera ha pensato ad un genere musicale molto preciso: "Mi piaceva l'idea che dei ragazzi di quartiere cantassero la vita di Jota un po' come i cantastorie di una volta, e ho pensato che l'hip pop fosse il mezzo migliore per raggiungere questo scopo". Da qui è nata la collaborazione con DJ Shablo che ha curato l'opera fino alla sua realiazzazione finale.
Shablo, produttore musicale italo–argentino, ha curato la produzione musicale del progetto, costruendo atmosfere ed intrecci sonori che hanno accompagnato le liriche di Jota Castro nelle sue diverse interpretazioni linguistiche. "Appena Paolo mi ha proposto la sua idea ho accettato subito; nonostante un'apparente perdita di consapevolezza che sembra allontanare un certo rap dalle sue radici, credo che l'hip hop sia ancora nella sua forma originale, un validissimo mezzo per comunicare un sentimento di protesta per le cose non giuste."
Dj Shablo - My Sentence (feat. Club Dogo, Vincenzo, Sean, Tek Money, Weld Grira)